Fougère
Royale di Houbigant, una delle Maison
più antiche della storia della profumeria, nasce nel 1882 ad opera del naso Paul Parquet (1856–1916) che rivoluziona i gusti
maschili dei canoni dello stile del profumo.
Il merito è da
attribuirsi ai progressi della chimica e all’utilizzo della cumarina, materia
prima di sintesi individuata per la prima volta nella fava di Tonka, che aprì
le porte alla profumeria moderna e diede vita ad una nuova famiglia olfattiva,
la Fougère.
Quella della felce
fu una visione geniale quanto “l’impressionismo per la pittura” (Silvio Levi), che
ruppe completamente il concetto di profumo quale rappresentazione della natura
in tutto il suo garbo: acque di colonia ai fiori di arancio e profumi di rosa e
mughetto dovevano donare freschezza o al massimo esprimere le belle arti del
profumo. Sentori più decisi come gli aromi erano retaggio di gusti orientali, considerati troppo indecenti da una cultura rigorosa dalle
tradizioni religiose legate ai concetti di purezza.
A partire dalla
metà del XIX secolo i progressi delle chimica legati ai nuovi metodi di
estrazione permisero in un primo tempo l’utilizzo di nuove essenze naturali e
successivamente di modulare gli odori con tonalità diverse grazie al
frazionamento.
Fougère Royale nacque dall’idea di raccontare qualcosa di
astratto, la vegetazione come l’insieme di qualcosa: di legni, di terra, di
muschio. Fu così che il dolce
aroma delle cumarine, caldo e corposo, unito a lavanda, limone e note legnose
diede vita a quella tonalità di odori decisamente maschili: verde, legnosa,
delicatamente floreale definita proprio Fougère, classificazione astratta
legata all’immagine di una pianta inodore.
Fougère Royale fu
un’idea di profumo, l’idea che "Se
Dio avesse dato un profumo alle felci esse avrebbero un odore simile a Fougère
Royal" (Paul Parquet), frase che divenne il manifesto di questo profumo.
La famiglia olfattiva Fougère è caratterizzata da un accordo di base di lavanda, geranio, vetiver, muschio di quercia e cumarina o fava di Tonka, unite al bergamotto (per la freschezza) e note legnose e fiorite. Questo insieme di note è anche definito accordo fantasia per rendere l’idea di fresco-boscoso con sfumature erabacee.
La famiglia olfattiva Fougère è caratterizzata da un accordo di base di lavanda, geranio, vetiver, muschio di quercia e cumarina o fava di Tonka, unite al bergamotto (per la freschezza) e note legnose e fiorite. Questo insieme di note è anche definito accordo fantasia per rendere l’idea di fresco-boscoso con sfumature erabacee.
la Maison Houbigant ha dato alla luce creazioni
raffinate per Maria Antonietta e Napoleone, per la Regina Vittoria
d’Inghilterra, la regina Maria di Romania e la Corte Imperiale di Russia ed è
ricordata per aver dato vita ad essenze innovative, come del resto Fougère Royale
e Quelques Fleurese (1912), il primo bouquet multi-floreale.
Fu proprio Jean-François
Houbigant, profumiere fondatore della casa, che insegnò alle dame della Corte di Versailles come profumare i
preziosi ventagli, in modo tale che il loro semplice battito potesse diffondere
nell’aria un messaggio seducente oppure romantico.
Signora con Ventaglio,
Daniel Hernandez Morillo (1856-1932)
|
Il
simbolo che identifica il marchio e che diede il nome al negozio “A la
Corbeille de Fleures” (il
cesto di fiori) è appunto un cesto di fiori, insegna del modesto negozio sorto
in rue du Faubourg Saint-Honoré, a Parigi, che nel 1775 era considerata la via
della moda nella quale stavano sorgendo anche nuovi palazzi. Il marchio di fabbrica
della boutique era "Houbigant è un commerciante di profumi, produttore di guanti, e
creatore di polveri, pomate, e il rossore di altissima qualità; anche lui
produce e vende cesti assortiti per matrimoni e per battesimi".
Adoro i fougère, io che sono cresciuta nell’abbraccio
profumato paterno di Azzaro pour homme, fragranza nata nel mio stesso anno
(1978).
Fougère Royale è stato rieditato nel 2010 e, anche se non è
propriamente la versione aggiornata della formula originale, è stata
magistralmente eseguita. Equilibrato, pulito con note mediterranee e verdi, una
felce aromatica e muschiata che colpisce per la semplicità.
Non scontata però.
L’apertura è molto frizzante e tradizionale con note di
bergamotto, lavanda, camomilla ed una nota persistente di rosmarino. Poi
l’accento verde del geranio regala un po’ di carattere alla composizione. La
salvia sclarea ed una sana dose di cumarina danno un taglio pulito e agrodolce
alla fragranza. Il cuore fiorito di orchidea ha anche una nota di rosa però
quasi impercettibile al mio naso, nascosta da sentori speziati di cannella e
dall’eliotropio.
Muschio di quercia e salvia si posano su una base
avvolgente di vaniglia e patchouli.
Elegante e discreta.
Il flacone
originale disegnato da René Lalique all’inizio del XX secolo è stato mantenuto
invariato fino ad oggi, la boccetta trasparente rivela il liquido dorato
all'interno.
Un gioiello senza tempo!
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