Tempo incerto, cielo nuvoloso, cammini con passo veloce per
arrivare a destinazione in questa città che è un elogio allo sguardo: Firenze.
Freschetto e umidità, poi uno squarcio di sole ti acceca e all’improvviso
ritorna il colore.
Stazione Leopolda raggiunta, che il viaggio abbia inizio!
Attraversi il corridoio ai lati rivestito da bugne colorate
che ricordano punte di matite e che, in realtà, sono… coni segnalatori
stradali?!
Il
potere della fantasia emoziona e preannuncia ciò che ci aspetta: un
viaggio tra forme, colori e profumi.
In
questa magia dell’incedere cammino guardandomi attorno, con tutti i sensi all’erta, pronta a
lasciarmi stupire da quello che mi circonda.
All'ingresso lo
staff della fiera indossa coloratissimi drop hat,rossi, verdi, celesti, tra
le tinte più sgargianti, sembrano nuance rubate alla natura.
Il
mondo del colore è strettamente collegato a quello dei profumi ed è
un’esperienza incredibile farsi coinvolgere da input differenti dando spazio
alla propria fantasia.
Bellissimi
e “unconventional” sono accessori sospesi tra passato e presente (Doria 1905) e
introducono il tema di questa edizione di Pitti Fragranze: Caleidoscopio
Olfattivo.
Il
caleidoscopio (Dal greco: composto da tre parole, "kalòs" = bello,
"èidos" = figura, forma e "skopèo" = io guardo) è uno strumento ottico in grado di creare
piacevoli e colorate immagini geometriche, generate da specchi ed
imprevedibilmente cangianti, in un susseguirsi di fantasmagoriche forme. Ma è
anche una figura retorica che va oltre al piacere della vista, e descrive nella
narrazione un intreccio di storie, proprio come quella che vorrei raccontarvi:
Pitti Fragranze 13 oltre i profumi.
Forma,
Colore, Profumo è stato il tema rappresentato da Chandler Burr - uno dei
massimi esperti al mondo di fragranze, giornalista americano, perfume critic
per il New York Times e curatore della mostra “The Art of Scent: 1889-2012” al
Museum of Arts and Design di New York - in una installazione evento che ha
messo in relazione l’arte olfattiva e l’arte visiva.
Con l’idea che opera d’arte può essere anche la confezione del profumo, un brand
italiano dal concept assolutamente innovativo, ha dato seguito alla sua idea di
creazione dando vita ad una esclusiva collezione di pack, una macchia di colore
e forme che spiccava tra tutti gli stand, quale risultato di una vera e propria
contaminazione dei sensi.
Non
si tratta solo di profumi, quello di nu_be è un progetto che riguarda l’
origine del sentire, la creazione, che lega l’uomo agli elementi chimici: Hydrogen
[1H], Helium [2He], Lithium [3Li], Carbon [6C], Oxygen [8O], Sulphur [16S] e
Mercury [80Hg]. In un coinvolgimento di sensi che accosta all’olfatto anche il
tatto, in un invito alla scoperta attraverso la rottura, le proposte olfattive
di nu_be sono da conquistare: “rompere il guscio” di polistirolo del pack per
arrivare all’”essenza”.
Ma
cosa accade quando questa ricerca delle origini diventa un invito al confronto?
Il
fine è di indagare la tematica relazionale dell’Io nel mondo (inteso come
universo) e dell’Altro, attraverso un linguaggio legato a diverse forme di
espressione che spaziano dall’invisibile (profumo) al visibile (l’oggetto).
L’involucro
esterno è stato quindi il protagonista di questo progetto che, da muto e
rigoroso, si è trasformato in “scatola parlante”. Tre settimane per realizzare
le opere che oggi sono parte di una collezione e i cui autori sono stati il
popolo degli appassionati.
Sì
perché esiste un mondo collaterale a quello degli addetti ai lavori
(espositori, nasi, buyers e giornalisti) che riguarda estimatori di profumi che
aspetta, annusa e che quest’anno ha dato il proprio contributo nella
realizzazione di questo progetto, regalando parte di sé al manifesto di nu_be.
Le nostre vite sono inevitabilmente intrecciate a storie, quelle che viviamo o
quelle che sogniamo, quelle che inseguiamo e vorremmo poter realizzare e quelle
che ci vengono raccontate nelle forme più svariate.
Continua...
Commenti
Posta un commento