Il mio giardino animato



Respira, anzi annusa. Questo posto senza tempo racconta qualcosa, una, cento e mille storie: l’amante sospira, una donna passeggia nel vialetto, un sacerdote prega, una libellula volteggia nell’aria e mi si posa sul capo fradicio di rugiada mattutina.


In questo posto c’è tutto e di tutto. Stagioni, colori, mondi, persone e profumi. L’apparenza non è la sola virtù che la natura possiede: una rosa selvatica dal colore intenso diviene ancora più attraente grazie al suo profumo che le conferisce una tonalità particolare nel suo rapporto con il mondo. Tutto si trasforma senza fine e si conserva, la natura è padrona del tempo. Io immobile ho visto i mille volti di questo giardino che è il luogo più bello del mondo, pulsa di vita, si sente.


Ci sono i fiori che sbocciano in primavera, quelli notturni che del loro alito impregnano l’aria, gli alberi dalle folte chiome sembrano sculture e regalano ombra e refrigerio nelle giornate di calura estiva, e poi l’erba e l’odore di terra, quello dopo la pioggia è differente da quello di terra bruciata dal sole, profumi che il vento diffonde e disperde come respiro che è l’anima di un mondo che cambia.
C’è un traffico di odori erranti, di strade, di prati, di case, di pane, di persone, di un’intera città che evolve in una mappa olfattiva che la descrive. Il profumo è un luogo, paesaggio dentro il quale abitiamo che provoca emozioni, gioie, sorprese, come una memoria improvvisamente rianimata è una traccia di storia.
Sono stato voluto per ingentilire questo luogo dalla bellezza imperfetta ed unica, sono un amorino in un giardino incantato, un guardiano e cantastorie di realtà inascoltate.


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